Alchimie e interludi di Massimo Luciani

Anno 2260 Babylon 5


- Ha proprio deciso? - chiese Jack.

- Si. - rispose laconicamente Kosh.

- Come può lasciarsi uccidere? - intervenne Buffy per poi continuare - Si, lo so, non capisco ma capirò...

- La comprensione è una spada a triplo taglio. - sentenziò Kosh.

Buffy fece una smorfia. Dawn prese la mano della nipote. In altre occasioni avrebbero fatto dell'ironia sui detti Vorlon ma quello non era decisamente il momento perciò disse invece: - Dunque questo è un addio...

- Addio. - confermò Kosh.

Molti Vorlon dicevano che Kosh aveva trascorso troppo tempo tra le razze giovani e in lui il sentimentalismo aveva preso il posto della disciplina. Gli stessi pensavano che gli umani luminosi dovessero essere maggiormente coinvolti nella guerra contro le Ombre mentre invece solo Jack e Dawn, assieme a parte della loro famiglia, avevano deciso di agire in qualche modo. Kosh decise di fare un regalo d'addio ai tre alchimisti ed aprì verso di loro un contatto telepatico in cui trasmise informazioni inedite sui Vorlon e sulle Ombre. Non potè invece trasferire parte di sé in uno di loro: quando le Ombre fossero venute da lui si sarebbero immediatamente accorte del suo tentativo di salvarsi almeno parzialmente ed avrebbero aggiunto caos al caos nel tentativo di uccidere tutti i possibili ospiti di quel frammento.

Alla fine del contatto telepatico i tre alchimisti si trasportarono nel loro appartamento, dove poterono solo attendere l'inevitabile conclusione. L'attesa non fu lunga: i tre alchimisti percepirono chiaramente la traccia energetica di Morden e di tre Ombre avvicinarsi ai quartieri di Kosh per poi entrarvi, esplosioni di energia, evidentemente provenienti dalle armi delle Ombre, l'indebolimento prograssivo della traccia energetica di Kosh fino al suo spegnimento ma, quasi all'ultimo momento di vita del Vorlon, percepirono anche il suo proiettarsi verso un'altra parte della stazione che riconobbero come gli alloggi del capitano Sheridan.

- Possibile che gli abbia trasmesso un frammento di sé? - chiese Buffy.

- Per quel che sappiamo dei Vorlon solo una persona adeguatamente addestrata può portare dentro di sé il frammento di uno di loro - rispose Jack - e Kosh ha voluto che noi o Lyta Alexander fossimo distanti in questi momenti per evitare che le Ombre sospettassero un trucco ma di fronte alla morte perfino la sua disciplina può aver vacillato spingendolo ad un tale tentativo.


Sheridan doveva essersi reso conto che qualcosa era successo a Kosh perché i tre alchimisti percepirono ben presto la presenza di varie persone nei quartieri che erano stati di Kosh, dove poterono solamente constatare l'avvenuto omicidio del Vorlon, i cui effetti speciali vennero messi sulla sua astronave, che quindi prese il volo da sola.

Dawn si trasferì sull'astronave Vorlon la quale la riconobbe e comunque in quel momento non avrebbe reagito alla presenza di nessuno che non interferisse col suo ultimo viaggio. Dawn sapeva che l'astronave era almeno in parte un essere vivente che apparteneva a Kosh in un senso profondo, più di quanto un cane fedele possa appartenere al suo padrone, e dopo la sua morte si era messa alla ricerca della stella più vicina per abbandonarsi al suo abbraccio.

L'unica cosa che Dawn potesse fare per l'astronave era cantarle una canzone di consolazione elogiandola per come aveva adempiuto ai suoi doveri durante il lungo arco di tempo che aveva trascorso al servizio di Kosh: il Vorlon non era certo una lingua con un vocabolario ricco di sfumature per quanto riguardava le emozioni ma a Dawn parve che l'astronave si avvicinasse alla stella con la gioia che provava nell'obbedire agli ordini di Kosh.

Quando il calore della stella cominciò a rendere torrido l'interno dell'astronave Dawn le cantò un ultimo addio, passò allo stato energetico e quando percepì che l'astronave era stata distrutta si trasportò nuovamente nel suo appartamento su Babylon 5.

Geometria di luce alchemica          Alchimia senza fine