Capitolo I


Sarebbe stata una serata come tante se invece di essere a Londra fossero stati a Sunnydale.

- Potrei perdermi tra le strade e rischierei di morire di fame prima di ritrovare un posto conosciuto! - commentò Willow.

- Io ho visitato tutte le più grandi città del mondo: - intervenne Kennedy, sorridendo teneramente a Willow - ci penserò io a non farti perdere mai...

- Io e Dawn siamo sempre a disposizione per darvi qualche lezione di orientamento: tra gli anni in cui abbiamo vissuto a Los Angeles e il periodo passato a Roma abbiamo capito tutti i segreti delle metropoli... - disse Buffy e le sorelle Summers assunsero un'espressione di superiorità per poi sorridere agli amici.

- E' solo perché abbiamo vissuto tutta la nostra vita in una piccola città come Sunnydale: - ribattè Xander - è tutta questione di abitudine. Vedrai che in pochissimo tempo ti sembrerà di aver vissuto sempre a Londra e sarà il momento in cui ripartirai...

- Ah, ci voleva una bella serata tranquilla! - commentò Dawn.

Da dietro l'angolo della strada spuntò un gruppo di vampiri e dalle facce si vedeva che erano in caccia. Buffy diede un'occhiataccia alla sorella, che arrossì e si preparò a combattere. Anche Kennedy, appena accortasi dei vampiri, abbandonò il braccio di Willow per lasciarsi guidare dagli istinti di Cacciatrice mentre la giovane strega cominciò a valutare se fosse il caso di usare qualche incantesimo ma dietro di loro spuntò un altro gruppo di vampiri assieme ad alcuni demoni: uno di loro aveva in mano un cristallo il quale emise un raggio che colpì Willow, circondandola di una luce rossastra e lasciandola stordita e impotente.

- Non vogliamo combattere con voi: - disse il demone al gruppo di umani - se ci consegnerete la Chiave vi lasceremo andare.

- La chiave? - chiese Buffy, perplessa, cercando ancora di capire cosa stesse succedendo: era evidente che si trattava di un agguato organizzato e doveva capire le intenzioni dei nemici.

- La Chiave. - confermò il demone, indicando Dawn.

Per Buffy fu come il rinnovarsi di uno dei suoi incubi peggiori ma aveva salvato Dawn da una dea infernale, non l'avrebbe certo lasciata ad un gruppo di demoni, per quanto numeroso.

- Non l'avrete mai! - urlò contro il demone.

I vampiri stavano per assalire gli umani quando sulla retrovia di uno dei due gruppi che li stavano bloccando alcuni di loro si trasformarono improvvisamente in polvere. Immediatamente nel gruppo fu il caos ma ci vollero non più di un paio di secondi perché si rendessero conto che alcuni paletti stavano volando tra di loro, colpendoli con precisione, evidentemente guidati da qualcuno.

Le due Cacciatrici non rimasero a controllare chi stesse intervenendo in loro aiuto: non appena si accorsero dei paletti che avevano cominciato a seminare il panico tra i vampiri si lanciarono anche loro all'attacco.

Il demone che aveva parlato cercò di portare comunque a termine il suo compito e si lanciò contro Dawn ma venne subito bloccato da una forza invisibile: il cristallo che aveva in mano si frantumò, assieme alle ossa della mano stessa. Il demone venne scagliato contro il muro di uno degli edifici sul bordo della strada, poi dall'altro lato della stessa per poi essere liberato e cadere al suolo, morto.

Quando la polvere di vampiro si fu posata a sufficienza, umani e vampiri poterono vedere una figura bianca avvicinarsi: l'alchimista continuava a guidare i suoi paletti contro i vampiri, i quali capirono istintivamente che era stato lui ad attaccarli, ma quelli che tentarono di scagliarsi contro di lui vennero a loro volta colpiti oppure cominciarono a tremare violentemente per poi svanire in una fiammata.

Nel caos per le due Cacciatrici divenne facile polverizzare diversi vampiri prima che potessero riorganizzarsi ma il loro numero era notevole e sebbene l'agguato fosse fallito i vampiri si lasciarono prendere dai loro istinti e attaccarono il gruppo di umani.

Un ulteriore gruppo di vampiri, evidentemente di guardia, cominciò a scendere dai tetti delle case sui late delle strade per unirsi alla battaglia nella speranza di ottenere almeno un po' di sangue ma mentre questio nuovi aggressori si stavano avvicinando al gruppo di umani vennero investiti da una specie di onda d'urto che li scagliò indietro. Le due Cacciatrici, pur non capendo cosa stesse succedendo, non si fecero pregare e contrattaccarono mentre i paletti dell'alchimista non avevano smesso di polverizzare vampiri.

Nonostante il notevole numero di vampiri la battaglia era durata un minuto scarso lasciando la strada piena di polvere: ormai pochi vampiri stavano ancora cercando di attaccare ma ormai si trattava di una carica dettata solamente dal loro brutale istinto predatorio e quelli che tentarono di fuggire vennero raggiunti dai paletti volanti per cui in breve lo scontro si concluse.

Buffy stava ancora cercando di riprendersi dalla sorpresa dell'agguato, dalle parole del demone e dell'intervento dello conosciuto dai poteri tutti da valutare quando Dawn corse ad abbracciare l'uomo.

- Sei venuto a salvarmi! - gli disse la ragazza, mentre lo stringeva a sé con forza.

- Mia cara, - le rispose l'alchimista, abbracciandola a sua volta - non potevo certo lasciare che un branco di vampiri facesse del male alla mia più vecchia e cara amica!

Kennedy rivolse uno sguardo interrogativo a Willow, che si stava riprendendo dall'effetto del raggio scaturito dal cristallo, ma la giovane strega sembrava perplessa quanto lei dunque si volse verso Buffy ma l'altra Cacciatrice sembrava la più stranita del gruppo e dimostrava anche lei di non avere idea di chi fosse quello sconosciuto dall'accento straniero.

- Temevo di averti perduta: - disse ancora l'alchimista a Dawn, sciogliendosi pian piano dall'abbraccio - sono rimasto in un'altra dimensione per circa vent'anni e quando sono tornato su questo mondo sono andato a cercarti al tempio ma ho trovato solo i resti della distruzione provocata dall'abominio Glorificus.

- Buffy mi ha protetta: - spiegò Dawn, indicando la Cacciatrice - lei è mia sorella!

Buffy non potè che rimanere toccata dall'affermazione della sorella: nonostante tutto ciò che era successo le due ragazze rimanevano unite e quelle parole per la Cacciatrice erano importanti.

- Ah, Buffy... la Cacciatrice... - disse l'alchimista - anche se ora non sei più l'unica... - volgendo lo sguardo verso Kennedy.

Tutti notarono che l'uomo sembrava aver riconosciuto le due Cacciatrici ma prima che qualcuno potesse chiedere spiegazioni lui si rivolse ancora a Buffy:

- Cordelia mi ha chiesto di salutarti... te e due persone di nome Willow e Xander.

- Io sono Willow... - si identificò la giovane strega.

- E io sono Xander... - la imitò il ragazzo.

- Un momento, - intervenne Buffy - Cordelia è morta qualche tempo fa, come hai fatto a parlare con lei?

- Lei mi è apparsa: - rispose l'alchimista, come se fosse la cosa più normale del mondo - esseri celesti come lei non hanno bisogno del corpo fisico per viaggiare.

- Vuoi dire che ti è apparsa col suo corpo asteroidale? - chiese Buffy.

- Astrale... - le suggerì Dawn.

- Si, quello... - confermò Buffy.

- No, era proprio il suo spirito che mi è apparso. E' stata lei a dirmi che la Chiave era in pericolo e dove trovarla però non mi aveva detto che era così cambiata... - poi si rivolse a Dawn - a proposito, presumo che ora tu abbia un nome...

- Dawn. - rispose l'interessata.

- Bene, Dawn, voi potete chiamarmi Jack. - si presentò a sua volta l'alchimista.

- Non sembra proprio un nome italiano... - commentò Dawn, che aveva lasciato Roma pochi giorni prima e quindi aveva riconosciuto subito l'accento dell'alchimista.

- Oh, no, - confermò lui - ma è più semplice utilizzare la variante del mio nome nella lingua parlata nel luogo in cui mi trovo.

- Aspetta, - intervenne Buffy, che stava ancora cercando di capire la situazione - tu conoscevi Dawn prima che diventasse umana?

- Si, certo! I monaci che si prendevano cura di me erano miei amici, io ho progettato il tempio in cui viveva e più di una volta ha aperto un portale per permettermi di viaggiare in un'altra dimensione. I demoni che vi hanno aggrediti stavano cercando Dawn proprio a causa dei suoi poteri...

- Ma io non ho più alcun potere: - obiettò l'interessata - ora sono un normale essere umano!

- Se le cose stanno così è una vera disdetta: - commentò Jack - non conosco altri modi per chiudere il portale che un gruppo di demoni aprirà molto presto da una dimensione infernale per invadere questo mondo.


Prologo          Capitolo II