Capitolo II


Era tardo pomeriggio e Buffy stava controllando i siti Internet visitati da Andrew quando Dawn tornò.

- Ho preso la mia decisione. - disse Dawn rispondendo allo sguardo interrogativo della sorella. - Domani la dirò al Consiglio.


Il mattino dopo Dawn andò ad incontrare nuovamente il Consiglio degli Osservatori. Si sentiva stranamente calma e si rese conto che ora aveva le idee chiare perciò non c'erano più ragioni di essere nervosa. Quando entrò nella sala delle udienze i membri del Consiglio dovettero notare il suo stato mentale perché la maggior parte sembrò piuttosto perplessa. Giles cercò di vedere più in profondità nei suoi occhi per capire se la sua apparente serenità fosse reale poi le indicò di sedersi.

- Allora, Dawn, hai preso la tua decisione? - chiese Giles a Dawn.

- Si. - rispose Dawn - Avete voluto che io scegliessi se diventare un'Osservatrice o un'alchimista perciò mi dimetto dalla mia posizione nell'organizzazione degli Osservatori.

Giles impallidì all'annuncio di Dawn e i suoi occhi si mossero verso uno dei lati del tavolo. Questa volta Dawn non ebbe esitazioni e si girò per vedere a chi fosse diretto lo sguardo rovente di Giles: non fu sorpresa quando notò che il destinatario era Roger Wyndam-Pryce. Il padre di Wesley d'altro canto non sembrava molto felice: probabilmente la mancanza di reazioni violente da parte di Buffy e la decisione di Dawn erano inaspettate quindi quella combinazione di eventi aveva mandato a monte le sue trame. Dawn si guardò in giro e notò che altri membri del Consiglio, anche alcuni dei tradizionalisti, stavano guardando verso Wyndam-Pryce in maniera non esattamente amichevole e lei pensò che lui doveva averli convinti che tutto si sarebbe sistemato positivamente con un vantaggio per il Consiglio ma ora avevano appena perso una persona che avrebbe dovuto prendere la direzione della sede degli Osservatori di Roma nel prossimo futuro, inoltre probabilmente Wyndam-Pryce li aveva convinti che avrebbero avuto un maggiore controllo di Buffy attraverso di lei ma ora il futuro comportamento della maggiore delle sorelle Summers era improvvisamente diventato una grossa incertezza.

Non c'era altro da dire perciò Dawn si alzò e uscì, a testa alta, mentre tutti rimanevano in un silenzio pensoso.

Quando Dawn aprì la porta con sua sorpresa vide che Siobhan la stava aspettando proprio fuori dalla sala delle udienze e quando uscì vide che lungo i muri del corridoio molte Cacciatrici, ognuna delle quali aveva in mano una spada, stavano formando due linee l'una di fronte all'altra.

- Cosa sta succedendo? - chiese Dawn.

- Sono tutte qui per te. - rispose Siobhan per poi rivolgersi alle ragazze - Cacciatrici, onoriamo Dawn!

Tutte le Cacciatrici alzarono le loro spade in un picchetto d'onore e Siobhan indicò a Dawn di camminare sotto le lame. Ripresasi dallo stupore, Dawn sorrise e si incamminò in mezzo alle due linee di Cacciatrici e alla fine del picchetto d'onore vide che Jack, Willow, Xander ed Andrew la stavano aspettando. Sembrava che tutte le Cacciatrici fossero lì per lei, perfino Faith, la quale chiudeva il picchetto d'onore di fronte a Buffy e per una volta le loro spade erano solo vicine tra di loro.

Quando Dawn passò oltre il picchetto d'onore le Cacciatrici ruppero le righe e si raggrupparono attorno alla loro amica, la quale stava abbracciando Jack.

- Grazie! - esclamò Dawn - Grazie a tutti!

- Non potevamo lasciarti sola! - le fece notare Xander - Anch'io sono pronto a dimettermi.

- Anch'io. - aggiunse Andrew.

- No, non fatelo! - obiettò Dawn - Non abbandonate Giles tra quegli idioti! Aiutatelo a guidare l'organizzazione degli Osservatori sulla strada giusta.

Xander non era convinto ma non voleva discutere con Dawn ed Andrew aveva già abbastanza problemi così per aggiungere qualcos'altro.

- Sei pronta a cominciare il tuo apprendistato come alchimista? - chiese Jack a Dawn.

- Si ma prima voglio sposarmi. - rispose la ragazza provocando una serie di ululati tra le Cacciatrici.

- Oh, io sono pronto da quando ci siamo fidanzati ufficialmente. - le fece notare Jack, sorridendo.

- Allora è deciso. - concluse Dawn, sorridendo a sua volta al suo futuro marito.

- Le Cacciatrici ulularono ancora ed applaudirono per celebrare la coppia. Buffy era alquanto stordita dall'inaspettato sviluppo della situazione ma notò che Dawn sorrideva per la prima volta dall'incontro con il Consiglio perciò non volle rovinarle il momento e rimase tranquilla cercando di immaginare cos'aspettava lei e sua sorella, a mala pena percependo la gente che era uscita dalla sala delle udienze e stava parlando con Siobhan.


I membri del Consiglio non avevano potuto fare a meno di sentire il breve scambio tra Dawn e Siobhan e andare a vedere cosa stesse succedendo era una buona scusa per superare il pesante silenzio che era piombato nella sala dopo l'annuncio di Dawn, inoltre Roger Wyndam-Pryce era già alterato e odiava l'idea che qualcos'altro fuori dal suo controllo accadesse così vicino a lui perciò fu uno dei primi a vedere il picchetto d'onore e Dawn passarvi in mezzo.

- Come osate? - protestò l'uomo rivolgendosi a Siobhan - State tutte sfidando il Consiglio!

- Stiamo mostrando a Dawn che qualcuno l'apprezza. - ribattè freddamente Siobhan.

- Il Consiglio ha fatto ciò che era necessario! - affermò Wyndam-Pryce.

- Ha sbagaliato tutto. - commentò Siobhan - Lei pensava che il suo controllo su Dawn e Buffy potesse diventare più stretto ma ora si ritrova a mani vuote dopo che voi avete perso il miglior membro della vostra generazione.

- L'organizzazione degli Osservatori è più forte di qualsiasi individuo! - disse seccamente Wyndam-Pryce, il volto arrossato.

- Questo è da stabilire. - ribattè Siobhan - Pensate che le Cacciatrici si fideranno ancora di voi dopo quel che è appena successo?

- Le Cacciatrici vivono nei nostri edifici grazie ai nostri soldi! - fece notare Wyndam-Pryce.

- Soldi? A-a-adesso è una questione di soldi? - esplose Giles, che aveva seguito gli altri membri e non poteva più tacere - D-d-da quando sono entrato nell'organizzazione mi è stato insegnato che la nostra missione era combattere il male, non combatterci tra di noi e certamente non rinfacciare alle Cacciatrici il fatto che offriamo loro i nostri beni per permettere loro di fare il lavoro più duro per compiere la missione!

- Be', se non volete più finanziare le Cacciatrici la mia famiglia può farlo: - annunciò Siobhan - probabilmente non siamo benestanti quanto voi Osservatori ma certamente possiamo fornire loro ciò di cui hanno bisogno per fare il loro lavoro senza complottare alle loro spalle.

- Sono certo che il signor Wyndam-Pryce è solo un po' teso... - si inserì uno dei membri del Consiglio ed altri annuirono, esprimendo il loro disagio per una situazione che stava sfuggendo sempre più al loro controllo.

- Questo è assurdo! - protestò Wyndam-Pryce, offeso per quello che considerava un tradimento da parte dei suoi colleghi - Dobbiamo agire ora se non vogliamo affrontare domani una banda di Cacciatrici canaglie!

- Buono, ragazzino. - gli disse Siobhan e sebbene il suo tono fosse tranquillo l'effetto su di lui fu più duro di un colpo in faccia perché le sue parole ricordarono a tutti che lei era di circa due secoli più anziana di lui e lo stava trattando come se fosse un bambino che agiva per capriccio.

- S-s-sembra che abbiamo molto di cui discutere. - fece notare Giles rivolgendosi ai colleghi Osservatori per poi voltarsi verso Wyndam-Pryce - La maggioranza del Consiglio ha seguito il suo consiglio e questo è ciò che è accaduto, - indicando il gruppo di Cacciatrici attorno a Dawn - forse dovremmo riconsiderare certe linee di condotta...

Siobhan notò che Jack e Dawn se ne stavano andando seguiti dagli altri perciò concluse: - Avete avuto la vostra occasione per lavorare di nuovo con gli alchimisti e l'avete buttata via. Ancora una volta nessun alchimista al mondo si fiderà di voi almeno finché un'altra generazione di Osservatori prenderà il controllo della vostra organizzazione ed auspicabilmente alla fine imparerà la lezione. - e si incamminò dietro le altre Cacciatrici, lasciando gli Osservatori ad affrontare una possibile crisi.


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